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Circolare di aggiornamento mese di ottobre 2018

La Circolare del mese di ottobre 2018 tratta dei seguenti argomenti: Spigolature (sintesi di prassi e giurisprudenza recente); Compensi amministratori; Bozza di decreto fiscale approvata dal Consiglio dei Ministri; Soggetti colpiti dal crollo del Ponte Morandi di Genova; Rettifica della detrazione IVA; Le comunicazioni “di anomalia” 2016 e Principali scadenze dal 16 ottobre al 15 novembre 2018.

Il testo integrale della circolare mensile è scaricabile dall'area riservata.

 

 

Vittoria

Sfogliando la raccolta delle numerose stupidaggini che negli anni ho scritto, mi sono accorto di averne già scritto del dito medio alzato. Non me lo ricordavo. D’altra parte non ricordo quello che ho fatto ieri. Immaginiamoci se mi ricordo quello che ho scritto più di sette anni or sono. Impossibile. Confidando, quindi, che anche chi ha la sventura di leggere quello che scrivo non ricordi quello che ha letto (non studiato) alcuni anni fa, riprendo un passaggio sul gesto del dito medio. Mi pare che i tempi odierni lo suggeriscano.

Posto che è indubbio il segnale che si vuole trasmettere con il gesto del dito medio, ritorno alle origini del gesto perché la versione, che mi appassionò quando la lessi, è stata, nel frattempo, cambiata. Cerco di spiegarmi.
Sull'argomento vi erano un paio di versioni. Secondo la prima teoria, le origini di questo gesto risalirebbero ad almeno 2500 anni fa. Il gesto verrebbe, infatti, identificato come il digitus impudicus (dito indecente) in alcuni antichi scritti romani. Lo storico romano Tacito avrebbe scritto di un Germano (ossia un nativo della Germania) che avrebbe sventolato il dito medio davanti a una falange militare romana prima di una battaglia. Ma l’origine risalirebbe ancor prima, già al tempo dei Greci. Nella commedia Le Nuvole di Aristofane, infatti, uno dei personaggi alza il dito medio (per riferirsi agli organi genitali maschili). Secondo la seconda (scusate l’allitterazione) interpretazione, il gesto del dito medio alzato risalirebbe alla Guerra dei Cento Anni tra Inglesi e Francesi: l'esercito dell'isola britannica stava vincendo la guerra con incursioni sul territorio francese e l’arma in più dell'esercito inglese erano gli arcieri. Poiché è notorio che il dito indice ed il medio si usano ogni volta che si deve scoccare una freccia, i Francesi avevano preso l’abitudine, anche per schernire il nemico, di amputare il dito medio ad ogni arciere Inglese catturato. Allora gli Inglesi, tutte le volte che si trovavano di fronte ai soldati Francesi, alzavano il dito medio per deridere l’avversario e per far vedere che non erano mai stati catturati.
E’ proprio questa seconda versione che è stata cambiata. Da studi recenti (fatti non so bene da chi) parrebbe che i Francesi non amputassero il solo dito medio, ma ad ogni arciere catturato amputassero le due dita usate per scoccare la freccia.
Mettendo da parte la mia delusione, devo ammettere che questa versione dei fatti giustifica il motivo per cui, nei paesi anglosassoni, il gesto del dito medio e del dito indice alzati (badate bene: con il dorso della mano rivolto verso l’interlocutore) è interpretato come gesto denigratorio. Sarebbe questo, infatti, il gesto (con due dita e non con una) che gli arcieri inglesi non catturati dai francesi, mostravano agli avversari prima di ogni battaglia, la classica "V" usata ancora oggi dagli inglesi a mo' di offesa, da non confondersi con la "V" di "Vittoria", resa celebre da Winston Churchill, in cui a essere rivolto verso l'esterno è il palmo della mano e non il dorso.

A questo punto mi sorge un dubbio. Ma da che parte era rivolto il dorso della mano del Vice Premier nonché Ministro di svariati Ministeri, onorevole Luigi Di Maio, l’altra sera, quando si è affacciato al balcone di Palazzo Chigi per festeggiare lo sforamento del deficit al 2,4%, mentre faceva con le sue due dita il segno di “V” ?.

stefano benatti

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