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Collegato fiscale - Legge 1° dicembre 2016, n. 225

Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto Legge 22 ottobre 2016, n. 193 - Disposizioni in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili

In data 24 novembre 2016, il Senato della Repubblica ha approvato il disegno di legge (A.S. 2595), di iniziativa del Governo, già approvato dalla Camera dei deputati (A.C. 4110) portante conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 22 ottobre 2016, n. 193, recante disposizioni urgenti in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili.

La legge di conversione, 1° dicembre 2016, n. 225, è stata pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 282 del 2 dicembre 2016 ed è in vigore dal giorno successivo alla sua pubblicazione (quindi, da oggi).

Il testo integrale della circolare mensile è scaricabile dall'area riservata. .

 

Introduzione

Lunedì 5 dicembre 2016

Sell ! sell ! sell ! era l’unica frase ripetuta a gran voce al telefono da tutte le persone che occupavano l’enorme stanza piena di monitor impilati uno sull’altro. Erano tutti scamiciati, con chiazze scure sotto le ascelle che il contrasto con il colore celeste delle camicie rendeva ancora più evidenti.

Fuori, un inusuale tiepido sole riscaldava una splendida giornata di inizio dicembre (il 5 dicembre per l’esattezza) e la Piazza del Duomo era sovrastata da un intenso cielo azzurro. La vera stranezza, però, non era tanto il clima settembrino quanto la assoluta assenza di persone. Non vi era alcuno. Né turisti, né studenti, né milanesi affaccendati, né milanesi sfaccendati, né vagabondi, né questuanti. Nessuno.

La metropolitana era ferma, così come gli autobus ed i filobus. Una interminabile fila di taxi riposava al limitare della piazza, ma nessun autista era al posto di guida. I tavolini fuori dai bar erano apparecchiati e le tovagliette svolazzavano tenendo il ritmo del battito d’ali dei piccioni: padroni assoluti della vuota spianata, inchinata alla maestosa cattedrale.

Non solo a Milano. La scena era la stessa in tutte le piazze d’Italia, in tutte le vie, in tutti i viali, in tutte le città, nei paesi, nei borghi, nei luoghi di montagna, nei luoghi di mare, nei rifugi alpini ed anche in pianura. Ovunque.

Tutti erano rimasti a casa, alcuni non si erano neppure alzati da letto e restavano immobili sotto le coperte; alcuni erano usciti, furtivi e circospetti, solo per soddisfare i bisogni dei loro animali domestici, ma dopo averne raccolto gli escrementi erano frettolosamente rientrati in casa con il sacchettino pieno dimenticato nella tasca della giacca.

Le piazze, le vie, le strade erano deserte ma non silenziose. Un brusio indistinto filtrava dalle finestre e dalle porte delle case. Un orecchio attento, però, poteva distinguere voci di telecronisti che, accavallandosi tra loro, commentavano gli ultimi eventi che avrebbero mutato il corso del paese. Le cronache erano alcune pacate, altre concitate, alcune in italiano, altre in inglese, una in tedesco, alcune esultanti altre meste.

Era girata voce che alle 10,00 il Presidente avrebbe rilasciato una dichiarazione e tutti la stavano aspettando. Con puntualità svizzera, all’ora stabilita, il Presidente si presentò in sala stampa e si posizionò davanti ad una selva di microfoni. Il vestito era sgualcito, il nodo della cravatta allentato, la barba reclamava un paio di lamette bilama, gli occhi tradivano una notte insonne.

Dopo una breve pausa, durante la quale tutti i cuori si fermarono di battere, pronunciò le poche parole che avrebbero cambiato la sorte di un intero paese: Mariaelena è incinta.

 stefano benatti

Piazza della Costituente 33 - 41037 Mirandola (MO)

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