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Newsletter Settimana 12/12/2022

Non olet

Che le casse dello Stato siano sempre e cronicamente vuote, non è solo storia del nostro tempo. Tutti i governanti si sono sempre scervellati per trovare il metodo di far quadrare il bilancio statale (con pochi successi per il vero). Già Pericle si dette da fare sul fronte delle entrate per la sua Atene, mettendo a punto la famosa "pornoelasticon", ovvero la tassa cui erano soggette le "signorine" che frequentavano il porto di Atene (il Pireo). Non è peraltro noto il meccanismo per il calcolo e l’esazione del tributo, per cui si ritiene che fosse fisso e non legato a coefficienti di reddito. Anche Vespasiano, quando fu sovrano di Roma, dovette preoccuparsi dei conti dell'Impero. Non sapendo più da che parte prendere, inventò la tassa sull'orina. Grazie a ciò da allora tutti gli orinatoi vengono chiamati "vespasiani". Come per quello di Pericle, anche per questo tributo non è noto il metodo di calcolo; e nemmeno, a dire il vero, ci interessa conoscerlo. Qualunque sia il presupposto impositivo, l'importante è che il danaro entri nelle casse dello Stato e, per dirla come Niccolò: il fine giustifica il mezzo.

Anche il figlio di Vespasiano, tal Tito, non troppo contento della trovata del padre lo accusò di trarre profitto con metodi oltremodo disgustosi e gli chiese spiegazione di come poteva sopportare l'idea di usare danaro ricavato dall'orina.

Il padre, saggio, per tutta risposta disse: non olet (non puzza).

stefano benatti

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